Academy Darius - Quinn 3

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    Svegliarsi quella mattina era stato strano. Oltre al fatto di essersi risvegliata in un letto non proprio, durante la notte si era mossa. Ricordava di essersi addormentata su un fianco, mentre al risveglio, era aggrappata come una cozza alla schiena di Darius.
    Inutile dire che era stata la sveglia a destarla e in barba al suono, il ragazzo continuava a dormire indisturbato. Con stanchezza, Cercó di allungare una mano per prenderla e fermare il suono. L’avrebbe svegliato lei.… Altro...
    Darius Noxus
    Darius non s'era nemmeno accorto che la sveglia stava suonando ormai da un minuto abbondante. Alle sue orecchie appariva come un suono distante a cui ogni tanto si aggiungeva una vocina che sembrava chiamare il suo nome per qualche motivo.
    Non si premurò nemmeno di spegnere quel fastidioso suono, in tutta risposta si girò dall'altra parte grattandosi l'orecchio con la mano per placare quell'improvvisa sensazione di prurito, il tutto emettendo dei mugugnii di dissenso. Possibile non si potesse dormire in pace?



    Quinn Demacia
    Darius Noxus Rimase stizzita quando lo vide girarsi come se niente fosse. Quindi non funzionava? Come poteva svegliarlo allora? Il solletico non funzionava, chiamarlo non serviva. Evitò di pensare al bacio del principe azzurro perché Garen non era nel dormitorio… ed ad altre cose che solitamente, erano melense. Forse la soluzione più semplice era quella più efficace. Si avvicinò al suo volto e con indice e pollice, afferró il suo naso tappando le vie respiratorie. Speró che in questa maniera funzionasse e non dovesse ricorrere ad altri trucchi infantili… anche se dubitava.


    Darius Noxus
    Per quanto avesse sonno tutti quei rumori e toccatine gli stavano dando così tanto fastidio da farlo svegliare di soprassalto, tirando inavvertitamente una testata a qualcosa di duro che subito si lamentò per il dolore. No, non poteva essere il muro.
    Aprendo finalmente gli occhi il ragazzo si rese conto di cosa aveva effettivamente colpito e subito portò una mano sulla fronte della demaciana per controllare non le avesse lasciato nessun segno. 'Ah— cazzo. Err scusa, non— l'ho fatto di riflesso. Tutto. . .ok?' un mezzo sorriso comparve su un lato della bocca, seriamente dispiaciuto per l'improvvisa -e non voluta- testata.



    Quinn Demacia
    Darius Noxus Una testata le arrivó dritta in fronte. Finalmente Darius aveva preso coscienza del mondo reale e l’aveva fatto nel peggiore dei modi. Mugoló di dolore, cadendo tra le lenzuola e portandosi dolorante una mano alla fronte. Dio, che botta…
    -Grandissimo idiota…- Mormorò chiudendo entrambi gli occhi dal dolore. Tempo di pochi secondi, si mise a sedere vendicandosi del pugno e montandogli addosso. -Razza di deficiente- Gli ringhió contro tirandogli entrambe le orecchie e le guance - La prossima volta fatti svegliare da Garen!- Sbroccó per poi, tornare a tenersi la testa. Le sarebbe sbucato un bernoccolo? Rimase a cavalcioni su di lui il tempo necessario per rendersi conto che Darius non era il solo ad essersi alzato quella mattina…



    Darius Noxus
    Pensava che un sincero mi dispiace ed uno dei suoi migliori sorrisi potessero bastare a perdonarlo, ma la demaciana gli fece presto capire che non era così. Oltre ad insulti vari non perse tempo a placcarlo sotto di lei per fargli del male a sua volta, sentiva orecchie e guance andare a fuoco a causa di tutto quel tirare che oltrettutto non stava trovando affatto piacevole. 'Aiaiai—'
    Non riuscendo a sopportare un secondo di più di quella tortura le afferrò entrambi i polsi, questa volta premurandosi di dosare la forza e non farle troppo male bloccandole le braccia in aria in modo da tenerla lontana dal suo povero viso. 'Ti ho detto che mi dispiace, non l'ho fatto apposta!' esclamò. Se non si era ancora completamente svegliato ora lo era; si sentiva più che sveglio e doveva tutto all'inesistente delicatezza della ragazza. Che premurosa.



    Quinn Demacia
    Darius Noxus Il volto di Quinn divenne rosso, sia per la posizione, resasi conto troppo tardi di quanto fosse equivoca, sia per un qualcosa che premeva contro il suo sedere. Fece un respiro rumoroso e ad occhi chiusi, cercò di liberare le braccia dalle sue mani. -Ho capito...che non...emh...-Cercò di parlare mantenendo un contegno, anche se era abbastanza difficile.-Che non ricapiti.- Si riferiva all'essere colpita ovviamente, non a quell'altro. Era una reazione fisiologica totalmente normale per gli uomini, quindi c'era poco da fare. Sentiva la fronte bruciare e probabilmente più tardi, le sarebbe sbucato un bel bernoccolo. Fortunamente, aveva la frangia che serviva a coprire questo tipo di problemi.



    Darius Noxus
    Ed ora perché era così imbarazzata? Le stava tenendo solamente i polsi con le mani, che la cosa in qualche modo le facesse piacere? Insomma non era la prima che gli diceva non gli dispiacesse un po' di dolore, ma non stava nemmeno stringendo così tanto da arrivare ad imbarazzarsi in quel modo.
    Gli fu tutto più chiaro quando abbassò lo sguardo notando -ma soprattutto sentendo- l'evidente eccitazione nei suoi pantaloni, una reazione alquanto naturale per un maschio che vivendo da solo in stanza normalmente non ci faceva neanche caso. 'Okay, fine dei giochi. Tu vestiti, io vado in bagno.' la sollevò di peso per poggiarla sul letto confermando il danno che sembrava essere peggiorato a causa della vicinanza, si alzò per prendere la sua uniforme da dentro all'armadio e filò in bagno chiudendo la porta dietro di sé con un 'vaffanculo' ed un 'perché proprio oggi'. Partiva bene la giornata.


    Quinn Demacia
    Darius Noxus Finalmente se ne era accorto e a sedere sul letto, lo vide prendere la divisa e andare in bagno. Non le sfuggì le parole che borbottò alle sue spalle, arrossendo e portandosi una mano al petto per calmare i battiti del suo cuore. Alla fine non era successo niente di grave, perchè arrabbiarsi così tanto con se stesso? Scese dal letto e si diresse anche lei all'armadio dove aveva lasciato la sua divisa. La prese e la posò sulla sedia. Aveva delle pieghe la camicia, ma con la giacca non si sarebbero viste. Una cosa che fu costretta a fare, fu quella di chinarsi ed esplorare il cassetto della biancheria. Si, aveva portato a lavare ogni cosa e si, aveva bisogno di almeno un paio di mutande pulite. Scelse prima di rifare il letto, poi di vestirsi e rovesciò il contenuto sulla scrivania. Erano tutte mutande che poco le si addicevano, ma meglio di niente. Alcune erano davvero indecenti, altre invece erano troppo grandi e non della sua taglia. Trovò giusto due paia che le potevano stare, ma non aveva idea nè di chi fossero state, nè se era il caso di metterle o meno. Perchè era così complicato? Attese Darius per un consulto. Probabilmente nemmeno sapeva o ricordava di chi fossero ma non voleva problemi.



    Darius Noxus
    Fortuna il bagno era libero. Darius si chiuse dentro, guardandosi allo specchio con un'espressione stanca in volto. Come se non fosse già abbastanza in ritardo ora si era aggiunto pure questo problema a fargli perdere ulteriore tempo. Rimase in bagno una ventina di minuti in cui riuscí a darsi una lavata veloce, vestirsi, sistemarsi per bene i capelli -passaggio molto importante- e nel frattempo a calmare l'eccitazione nei boxer, cosa non da poco visto quanto erano fascianti ed aderenti quei pantaloni della divisa.
    Ora finalmente potevano andare. Rientrato in camera si rimangiò tutto; Quinn non sembrava affatto pronta, ma cosa ancora più strana teneva in mano due mutandine che sicuramente non appartenevano a lei e che stava ispezionando con una certa perizia, tanto da lasciare il ragazzo di sasso per qualche secondo. 'Ehm. . .che stai facendo?'



    Quinn Demacia
    Darius Noxus Si voltó quando sentì la voce di Darius che era rientrato. -Ho bisogno di un paio di mutande pulite. - Ammise per poi, mostrargliele entrambe- Quale delle due?- Domandó- Non so di chi siano e non so nemmeno se per te va bene che le indosso. - sospiró pesantemente. - Non sia mai che siano di una ex importante o di qualcuno che… - Alzó gli occhi al cielo. - Hai capito no?- Strinse le gambe. Si, al momento non le portava e speró che la gonna non lasciasse trapelare niente. -Se non vuoi, posso sempre indossare un paio tuo. - fece spallucce lasciandole sul letto e tenendosi bassa la gonna.



    Darius Noxus
    Ora doveva pure aiutarla a scegliere un paio di mutande, perfetto. Portò pollice ed indice sul naso massaggiandosi la radice del suddetto mentre si domandava che avesse fatto di male lui quel giorno. Come se sapesse consigliare le mutande alle persone poi, a Darius bastava trovare un paio di boxer puliti ed era già contento così— cosa molto difficile in effetti.
    'Non so. . .sono entrambe molto— molto. . .' com'era un termine gentile per definirle. '. . .beh succinte insomma.' non c'era nessun problema per lui, alla fine era Quinn che doveva indossarle. 'Se vuoi prenderti un paio di boxer dal mio cassetto fa pure, se vuoi metterti una delle due. . .' ci meditò un attimo guardandole attentamente. 'Quella nera.' che per altro teneva un piccolo buco a forma di cuoricino all'altezza dei glutei. Semplicemente bellissime.


    Quinn Demacia
    Darius Noxus -Non ti sto chiedendo quali sono le più carine - Arrossì -Ti sto chiedendo se non siano di qualche persona che per te è stata importante.-Nel vederlo poi scegliere quelle nere, sospirò pensantemente. Ok, evidentemente erano di qualcuno che non era così importante, quindi, poteva. Gli lanciò un occhiata per poi, voltargli le spalle e chinarsi per infilarsi le mutandine. Le lasciò scivolare sui glutei e le sentì parecchio aderenti ma comode. Evitò di guardarsi allo specchio ma immaginò che fossero del tutto indecenti... -Ok- Si voltò a fissare Darius che per tutto il tempo era rimasto immobile. Un ghigno si dipinse sul suo volto per poi, afferrarsi i lembi della gonna. -Vuoi controllare che mi stiano bene?-


    Darius Noxus
    'Ma ti pare? Non mi ricordavo neanche di averle lì dentro.' e questo la diceva lunga su quanto poco gli fregasse delle sue ex o dei "doni" che gli lasciavano per ricordo.
    Non si aspettava nemmeno la ragazza gli desse retta a dire il vero, figurarsi ora che si stava infilando le mutandine davanti a lui quanto poco era preparato psicologicamente. Di mattina presto poi aveva ancora meno neuroni funzionanti del solito, ragione per cui rimase a guardarla, alzando appena le spalle quando sentì la sua domanda. 'Beh sì.' gliel'aveva chiesto lei, perché mentire? Certo che gli andava di controllare.


    Quinn Demacia
    Darius Noxus Nel sentire la sua risposta affermativa per poco non le venne un colpo. Avrebbe voluto vederlo imprecare, dirle un: ma sei matta?!, arrossire e chissà che altro, solo per vendicarsi della testata che le aveva inferto. Invece le disse solo: si. Si sarebbe rimangiata la parola? No. Inspirando a fondo, si avvicinò a lui, alzandosi la gonna e mostrandogli la mercanzia. Probabilmente addosso a lei nemmeno le donavano così tanto. Con le guancia rosse e uno sguardo tra metà l'imbarazzo e la sfida, si voltò, mostrando anche il lato b in un giro completo. -Soddisfatto?- Mormorò con ancora la gonna alzata. Forse era lei quella che ci aveva perso...



    Darius Noxus
    Meno male non stava scherzando perché lui era estremamente serio a riguardo. E quando sorprendentemente Quinn si alzò la gonna Darius in tutta risposta schiuse la bocca dallo stupore fischiando appena. L'aveva fatto ed il ragazzo non sembrava volersi perdere un secondo di quella vista tant'era che piegò pure la testa per godersi meglio la visuale. Le donavano? Assolutamente sì. 'Ti fanno un bel culo Quinn.' fece un cenno col capo. 'Le puoi tenere, io non me ne faccio nulla.' in fondo erano lí a fare la polvere, sarebbero tornate più utili a lei sicuramente. 'Solo non piegarti troppo, ti si vedrebbe tutto.' sorrise. L'aveva detto perché temeva che qualcuno potesse allungare le mani o come consiglio spassionato? Chissà, non l'avrebbe mai ammesso apertamente. Nemmeno a se stesso.


    Quinn Demacia
    Darius Noxus Storse le labbra, guardando altrove mentre finalmente, si riabbassava la gonna. -Credo che sarà difficile "non piegarmi"-Ammise andando poi a prendere la giacca e la cartella, pronta per andare a scuola. -Oh si, un bel culo...era proprio l'effetto che volevo dare.-Aveva il volto completamente rosso, orecchie comprese. Quando tornò vicino a Darius, sembrava guardarla in modo diverso. -Io non sorriderei così con quell'erezione che si vede dai pantaloni - Gli consigliò sorpassandolo e aprendo la porta. Mise il capo fuori e sperò con tutta se stessa che la preside non fosse nei corridoi a tentare un agguato. -Andiamo o hai bisogno di nuovo di venti minuti?-



    Darius Noxus
    'Visto? Ho scelto le mutande giuste.' peccato che Quinn fosse ironica con quella frase, Darius invece era serio. Soltanto dopo dei solidi secondi e ragionandoci sopra capì che lo stava prendendo in giro. Aveva ancora la testa altrove, sotto la gonna precisamente. 'Beh se proprio volevi qualcosa di "consono" o "pratico" potevi metterti dei miei boxer.'
    Erano tanto comodi, non capiva perché le ragazze si mettevano quelle mutandine striminzite che finivano continuamente in mezzo ai glutei. Aveva ancora molte cose da capire.
    'Heyy non é vero che ho un'erezione!' s'era controllato bene proprio per evitare succedesse una seconda volta, ma per sicurezza diede una controllata. Tutto a posto. 'Andiamo teppista, il mio test mi aspetta.' e spiò anche lui fuori prima di uscire nel corridoio e dirigersi verso l'accademia.


    Quinn Demacia
    Darius Noxus -Non potresti mai mancare a quell'appuntamento, dico bene?-Domandò ironica gettando la testa fuori dal corridoio per controllare anche lei. Si, Fiora non c'era...bene così. Con attenzione, si guardò attorno e una volta fuori pericolo, uscirono entrambi della stanza, sgattaiolando fino al portone. -Non diranno niente?-Chiese poco dopo con preoccupazione.-Intendo, i tuoi compagni?- Specificò. Non lo avrebbero preso in giro per aver passato la notte con lei? -Per quanto riguarda le mutande, le metterei le tue, ma sono troppo grandi e mi cascherebbero... Vuoi tenermele te tutto il giorno?!-



    Darius Noxus
    'Oh no, la professoressa Fiora stravede per me.' in parte era vero, peccato che Darius fosse testardo e fingesse di andare male nella sua materia, cosa che la faceva imbestialire ancora di più. Del resto che poteva fare più di metterlo in punizione e riprenderlo? Alla fine alla sufficienza ci arrivava e quello era l'importante. 'Loro? Nahh.' avevano un accordo e come ieri sera non avevano fatto la spia anche adesso non avrebbero detto niente. Semplice.
    Rise alla sua domanda, poi scosse la testa. 'No, non ci penserei mai. Tieniti le tue mutandine con il cuoricino.'



    Quinn Demacia
    Darius Noxus -Per tua informazione, sono sempre tue. Le ho solo prese in prestito…- Ci tenne a precisare. - Quando tornerò a casa le butterò a lavare e te le restituirò. -Cercó di abbassarsi nuovamente la gonna - È orribile indossarle, ho come la sensazione che tutti sappiano che sto indossando qualcosa del genere…- Buffo che l’unico che lo sapesse fosse solo Darius. - La prof Fiora stravede per te?- Domandó curiosa- Magari ieri era solo gelosa di me e io ho interrotto il vostro amore proibito…- Si fermó preoccupata - Te la sei fatta?- Non potè fare a meno di chiederlo. C’era qualcuno che Darius non si era mai portato a letto?


    Darius Noxus
    'Ti ho detto che te le regalo, non me ne faccio nulla.' era già tanto se si ricordava di averle, figurarsi se gli interessava riaverle indietro. 'Puoi anche prenderle tutte.'
    Per quanto riguardava quella brutta sensazione Darius non sapeva nemmeno cosa si provasse ad indossarne una; poteva immaginare la sensazione di fastidio e poi a suo parere le gonne erano troppe corte. Si sarebbe sentito anche lui insicuro di camminare con una di quelle cose indosso.
    'Ah??' non poté credere alle sue orecchie. Lui e Fiora? Al solo pensiero gli venne da ridere, sicuramente non l'avrebbe trattato così male con punizioni e quant'altro se ci fosse andato a letto. 'Dio no, é solo l'unica in grado di tenermi testa.'


    Quinn Demacia
    Darius Noxus -Non voglio le mutande di altre…- Si massaggió il collo a disagio per poi, sprofondare di vergogna quando lo vide ridere della sua pensata di lui e Fiora. Le orecchie le diventarono paonazze di imbarazzo. Ed ecco riaffacciarsi quella brutta sensazione di gelosia. Dannazione, doveva smetterla. Lei e Darius non stavano assieme. Ieri sera, però, le era piaciuta quella complicità. Senza pensarci, allungó il passo restando tra i suoi pensieri e lasciandolo un po’ indietro.
    Ripensó al come si era ubriacata, al perché ed infine, un flashback della sera precedente le arrivó al cervello. La cartella le cadde di mano ricordandosi che cosa gli aveva detto.
    Se potesse diventare più rossa di quanto già non fosse, sarebbe stato un primato. Si voltò a guardarlo per poi tenersi la gonna e provare a chinarsi per riprendere la borsa. Come era stata… patetica. Provó a prenderla varie volte ma senza piegarsi, era difficile. Ripensó alle sue parole, alla sua mano sulla guancia che le asciugava le lacrime. Se ci fosse stata una buca, ci sarebbe sprofondata all’istante. Quando finalmente la raggiunse, chinó il volto agitata. - Mi sono ricordata di ieri…- Quindi per lui erano “quelle” le cose “carine” di cui parlava?



    Darius Noxus
    'Okay okay niente mutande di altre. Le butterò allora.' Non aveva senso tenerle lì in un cassetto che poteva adoperare per altro, se lei non le voleva avrebbe semplicemente fatto piazza pulita buttandole via.
    Ed ora perché si allontanava da lui? Erano in ritardo? Guardò l'ora che segnava l'orologio dell'atrio della accademia: in perfetto orario nonostante tutti gli imprevisti avvenuti stamattina. Continuava a non capire tutta questa fretta, poi la cartella caduta a terra gli diede modo di raggiungerla, chinandosi anche lui per prendergliela e porgergliela. 'Mh? Oh bene.' disse lui tirandosi su in piedi, in fondo non aveva detto nulla di troppo vergognoso ieri, dunque non fece nemmeno troppo caso alle sue parole. 'Beh io ho un test da fallire che mi aspetta. Fai la brava, teppista.' la salutò con un cenno di capo, era ora di andarsene.

    Quinn Demacia
    Darius Noxus Prese la cartella e lo fissó stralunata. Solo quello? Rimase a bocca aperta e non fece in tempo a dire nulla che si allontanó per il compito. Sospiró pesantemente cercando di calmarsi. Se per lui era tutto ok, allora non doveva essere stato così vergognoso come lei si ricordava. Che poi, era anche un ipocrita: si vergognava più di quello che aveva detto che del essersi fatta vedere in mutande da lui. Così non andava. Doveva cercare di essere più coerente con se stessa. A passi svelti entró a scuola per andare all’armadietto e prendere i suoi libri. Era sicura che metà di quelli all’interno non le servissero e le mancassero… pazienza: avrebbe preso appunti. L’aprì e prese i pochi libri utili, dirigendosi in classe. Ecco che iniziava un nuovo giorno con pallose lezioni da dover stare ad ascoltare. Si mise a sedere e accanto a lei, si sedette Sona. Giusto, avrebbe dovuto chiederle di coprirle le spalle per la serata di ieri con suo padre…



    spero in un continuo...
    per favore.
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